Weber, il primo grande romantico
Dal grande
Nord verso la Germania, patria del romanticismo
musicale, là, dove, fra tetri umori di foreste ombrose, là dove oggi, si può
ammirare una famosa “danza
macabra” (dipinto antico), là dove dagli organi delle chiese, si
possono sentire ancora gli echi della musica organistica del grande Buxtehude, nell’antro di una vecchia libreria, ho trovato
uno spartito che mi richiama alla mente il primo romanticismo: Der Freischutz, di Carl Maria Von Weber.
(From Author’s private collection)
(From Author’s private collection)
(From Author’s private collection)
(From Author’s private collection)
(From Author’s private collection)
E’ in
oblungo, dal sapore di usato, probabilmente una seconda edizione, ma di quelle
uniche, così preziose da far accapponare
la pelle, per la gioia del ritrovamento, spartito ricco di segni di
consumo, di uso, con sottolineature al suo interno e da una dedica autografa
sull’antiporta, ripetuta con più forza sulla prima pagina.
Di chi sarà
quella firma, di un grande direttore d’orchestra, di un compositore famoso ?
Non mi
riesce di interpretarla, ma so di avere in mano un
gioiello, da aggiungere alla mia collezione, quasi fosse una rara stampa da
incorniciare e da appendere al muro, ah, che felicità, aver fra le mani quell’opera, da cui si è sviluppato tutto il romanticismo
musicale, dove è quel capolavoro di ouverture, così ben interpretata dal grande
Arturo Toscanini
(quei famosi tre minuti e quarantacinque secondi di tensione) prima di
sfolgorare in quella lucentezza e fantastica brillantezza di una musica che fu
tipicamente del Weber, così spumeggiante nel famoso suo “Invito alla danza”!
Io penso che
la musica di questo compositore sia come il liquido che fuoriesce
spumeggiante da una bottiglia di champagne o di spumante appena aperta e che la
sua frizzantezza riesca ad alleviare ogni dolore,
donando gioia di vivere ad ognuno di noi che la ascolta, rivelandoci una
freschezza ed un brio senza pari, quasi un tocco magico di un elfo della
foresta…
Ogni nota,
ogni pagina del “Franco Cacciatore” è una
bellezza cromatica di chiaroscuri che ci riporta a sognare in un mondo a noi
sconosciuto, ma sempre cercato: quello dell’arcano e della spiritualità pagana
Gounod e la musica verso Dio, nel bene e nel
male….
Sentiamo, in
volo verso Parigi, una musica così sublime e delicata, da sembrare già
alle soglie del Paradiso…
Ci
domandiamo cos’è, alla mente non ci viene subitoli
titolo, il compositore, forse stiamo già volando in paradiso, poi uno di noi ci
sveglia da quell’estatico sogno, per ricordarci che
stiamo ascoltando il Sanctus, dalla Messa di Santa Cecilia di Gounod ...
Forse così
bello non ce lo ricordavamo, ma sapevamo che dalla
pluralità melodica del compositore parigino, sgorgavano melodie così personali,
solenni e semplici, capaci di ammaliarci e ricondurci al mondo della musica
qualificata, al compositore che sublimava le opere, da colui che sentendo
talmente la vicinanza di Dio, perse la sua conoscenza, appoggiandosi con la
testa supina, sul Benedictus di un suo
requiem per transitare direttamente nel regno dei cieli…
(From Author’s private collection)
(From Author’s private collection)
Gounod è famoso nel mondo, per aver musicato un melodramma capolavoro, derivante da una
fantastica rievocazione delle ambizioni umane, dove l’essere mortale cerca la
gioventù e la gloria, nonché la ricchezza, il Faust,
colui che vende l’anima al diavolo per godersi la vita, ma che poi, pentito,
cerca nella fede la risurrezione e la redenzione dell’anima…
La musica
del Faust, è tutta
permeata da questa continua ricerca, tra il bene ed il male, come, il Gounod stesso, nei suoi famosi oratori, quale
Judex, esprime con un’affluenza di melodie così
eccelse che pochi suoi contemporanei riusciranno ad emulare…la sua musica è
tutta una continua ascesa verso temi musicali superiori, innalzatesi all’Essere
supremo, in una continua esposizione di sacro e profano semireligioso…
La versione
qui presentata del Franco Cacciatore, è probabilmente una seconda edizione per
canto e pianoforte resa preziosa dalle firme autografe, di chi ?(di un grande
direttore d’orchestra di un tempo, edizione arricchita dalle sottolineature a matita
colorata da qualche famoso esecutore dell’ottocento ( chi ?)
; un mistero che non verrà mai risolto? Carlo Lamberti, li 16 ottobre 2009